SCENA 1
Sabato pomeriggio di luglio,
caldo insopportabile.
Siamo in un grande centro commerciale, dalle cui vetrate il
sole riesce a fare percepire il suo calore nonostante l’aria condizionata.
Sedute su una panchina di fronte ad un negozio di biancheria
intima ci sono due signore sui settant’anni.
Vestono con abiti prendisole a fiori, ciabatte con la zeppa.
Capelli perfettamente in ordine, come se loro avessero il dono di non sudare.
Borsetta a pochette.
Elvira: ma lo sai
che il Gianni è tornato a casa dalla Chiara?
Romina: ma non
era mica a San Vittore?
Elvira: la
panettiera ha detto che è scappato, ma secondo me gli hanno dato la buona
condotta. Quella lì c’ha la lingua lunga, facesse andare le mani come fa andare
le parole, sai quanti panini.
Romina: mo che
roba! Uno va a rubare e dopo due mesi è già lì al bar. Senti, ma il Gustavo sta
bene?
Elvira: lascia
stare, io quello lì non lo voglio più vedere neanche col binocolo.
Romina: ma come?
Elvira: domenica
dopo la tombola è venuto a casa mia. L’ho invitato a prendere una fetta di
torta col caffè. Come è venuto è andato, non si è nemmeno accorto della mia
camicetta nuova. Che cafone! Ma la
Marisa dov’è finita? (Guardano entrambe in direzione del
negozio di fronte a loro)
Romina: sta
comprando uno di quei reggiseni che non c’hanno le spalline, così quando ti
metti la camicetta non si vede.
Elvira: Ma adesso
ci fanno gli spallini trasparenti ai reggiseni.
Nel frattempo esce dal negozio una signora come loro, anche
lei in prendisole, leopardato però, e ciabatte con la zeppa. Capello cotonato e
gioielli finti. E’ la Marisa.
Marisa: ho
comprato il reggiseno da mettere sotto al body.
Elvira: ma sotto
al body non si mette il reggiseno.
Marisa: e sto con
le tette al vento?
Le due si alzano dalla panchina, si uniscono alla Marisa e
se ne vanno caracollando sulle zeppe.
SCENA 2
Il sabato pomeriggio successivo, caldo ancora più insopportabile.
Sempre lo stesso centro commerciale, sempre la stessa
panchina.
Le tre signore sono di nuovo sulla stessa panchina con gli
stessi abiti prendisole a fiori, le stesse
ciabatte con la zeppa e le stesse borsette a pochette.
Elvira: ma lo sai
che il Gianni è tornato in prigione?
Romina: lo dicevo
io che non era giusto che fosse già fuori dopo così poco tempo. Sono venuti a
prenderlo i carabinieri?
Elvira: molto
peggio. C’è tornato da solo in carcere, volontario! Ha lasciato un biglietto
alla Chiara dicendole che se sapeva che lei se la faceva col panettiere, lui
non ci provava nemmeno a fare la fuga da San Vittore.
Romina: ma dai!
Non ci si può proprio fidare di nessuno. E il Gustavo? L’hai più rivisto?
Elvira: lascia
stare, è un bel furbetto quello lì.
Romina: cos’è
successo?
Elvira: mercoledì
si è presentato a casa mia con la scusa che aveva trovato le frittelle di baccalà
calde al mercato e le voleva mangiare con me. Io ero tutta in disordine, ma lui
non se n’è nemmeno accorto, è passato subito ai fatti. Che cafone! Ma la Marisa dov’è finita?
(Guardano entrambe in direzione del negozio di fronte a loro)
Romina: sta restituendo il reggiseno che ha comprato
settimana scorsa.
Nel frattempo esce dal negozio la Marisa , anche lei con lo
stesso prendisole, leopardato, e le stesse ciabatte con la zeppa. Stesso capello
cotonato e stessi gioielli finti.
Marisa: ho
cambiato quel reggiseno là, non ha fatto il miracolo.
Elvira: ma cosa
ti aspettavi?
Marisa: che le
mie tette al vento facessero i miracoli al matrimonio di mia nipote!
Le due si alzano dalla panchina, si uniscono alla Marisa e
se ne vanno caracollando sulle zeppe.
Bravissima F!!!!!:)
RispondiEliminaNon manca niente, vita quotidiana, donne che non vogliono invecchiare, ricerca di un amore che sfugge, pettegolezzi e... vita quotidiana.
RispondiElimina@gloria: Grazie!
RispondiEliminaF.
@Anonimo, grazie, sono d'accordo!
RispondiEliminaF.